Il sogno di una "città dei bambini" muore ogni volta che muore un bambino. Così è morto il piccolo Arturo, 10 anni, a Sant'Angelo in Pontano (MC), travolto da un'auto il 13 agosto 2019, mentre attraversava la strada. E i giornalisti, invece di denunciare l'orrore di una strada mortifera per i più piccoli, di una strada occupata prepotentemente dalle auto (in sosta e in moto), sottolineano che il "bambino è sfuggito dalla mano di sua madre". Come se un po' di colpa l'avesse anche la madre, come se un ragazzino di 9 anni debba essere sempre sotto controllo, tenuto stretto per mano, come se un bambino non possa essere libero di muoversi in città senza paura di essere ammazzato. Dimostriamo ancora una volta di non capire che più auto in città=più pericolo=più morti. BASTA!!!
Troppi bambini muoiono sulla strada, gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dai 5 ai 15 anni in Europa e nei paesi "ricchi".
In Olanda negli anni '70 i ragazzini andarono a protestare, sulle strade e fin dentro al Parlamento, al grido "stop de Kindermoord"
e l'Olanda divenne quel che è, un paradiso di pedoni e ciclisti, con basso tasso di mortalità per incidenti, con i bambini che girano da soli per strada. Noi 50 anni dopo siamo ancora qui. A piangere i bambini sulle strade, colpevolizzando le madri che non li tengono stretti stretti per mano. Ancora qua, schiavi delle auto, con le piazze medioevali dei paesini degradati a orrendi parcheggi e i bambini scarrozzati per lo più in auto. Ancora qua, a tenerci strette le auto, che ci sono più care della libertà e della vita dei bambini.
Povero piccolo, che la "città dei bambini" sia ora il tuo paradiso.
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