Una ricetta contro la crisi economica ed ecologica? Ridurre, riusare, riciclare..ma anche fare a meno dell'auto!
Sembra un paradosso, ma è così. La bici ti aiuta a guadagnare tempo, rallentando il tuo ritmo di vita, e aiutandoti a fare a meno di tante cose inutili. Con uno stipendio (da operaio) e tanto "lavoro" sociale, autoproduzione, riduzione e riuso, camminate e biciclettate...abbiamo guadagnato tempo da dedicare ai nostri figli e ai bambini che abbiamo in affido diurno. Ovviamente ogni caso e ogni famiglia è a parte. Però qualche conto lo abbiamo fatto, per mostrare che non è così folle vivere senz'auto.
In 4 anni e mezzo senz'auto abbiamo risparmiato:
2,8 tonnellate di CO2 all'ambiente
più di 6500 ore (quelle che servono alla manutenzione dell'auto, quelle che si perdono nel traffico, nella ricerca del parcheggio, quelle che si perdono lavorando per avere i soldi necessari a mantenere l'auto e pagare benzina.)
almeno 25 000 euro (cioè i soldi di acquisto auto ammortizzati nei vari anni, i soldi necessari al carburante, alla manutenzione, al bollo, ai parcheggi..i soldi spesi in acquisti inutili, che ti permetti di fare solo se hai un'auto che ti porta nei luoghi più disparati...insomma un intero stipendio part time!)
Quì sotto un calcolo fatto per capire la convenienza dello spostarsi con bici e treno, laddove vi è l'abbonamento, per chi lavora lontano.
Per non parlare del fatto che chi si sposta molto in bici o a piedi, si ammala di meno, e non ha bisogno di fare palestra. Si risparmiano così i soldi della palestra e di molte cure mediche!
Quindi...calcolando tutte le perdite di tempo"vitale" legate all'auto...a piedi o in bici si va molto più veloci!!!
"L'americano tipo dedica ogni anno alla propria auto più di 1600 ore: ci sta seduto, in marcia e in sosta; la parcheggia e va a prenderla […]; lavora per pagare la benzina, i pedaggi dell'autostrada, l'assicurazione, il bollo, le multe. […] investe queste 1600 ore per fare circa 12.000 chilometri: cioè appena sette chilometri e mezzo per ogni ora, la stessa velocità del pedone"
(Ivan Illich, pedagogista, filosofo e medico,1926-2002)
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giovedì 21 gennaio 2016
mercoledì 20 gennaio 2016
Andare a scuola senz'auto
Accompagno i miei bambini da 4 anni e mezzo a scuola senz'auto. Sia col bello sia col cattivo tempo. Distiamo 2 km e partiamo 10-15 minuti prima dell'inizio della scuola. Se andassimo in auto, col traffico che c'è, dovremmo partire allo stesso orario se non prima. Tobia, di 2 anni e mezzo sta nel seggiolino della mia bici, mentre Gioele e Giona vanno con le loro bici. Se piove ci vestiamo bene, pantaloni impermeabili, giacca impermeabile, stivali, cappello, guanti e via! Si va benissimo, arrivano a scuola carichi di energia, asciutti, e si ammalano raramente. Varie ricerche infatti dimostrano che i bambini che vanno a scuola a piedi o in bici si ammalano di meno, sono più autonomi, hanno più autostima e senso dell’orientamento
Abbiamo provato a coinvolgere altri bambini, istituendo il bicibus...ma funziona solo in primavera. Esiste il piedibus, piuttosto nutrito, che va sia col bello che col cattivo tempo. Ma non basta. Secondo una recente statistica fatta nella nostra scuola (Don Milani, Faenza) la maggior parte dei genitori (74%), porta sempre i figli a scuola in auto di questi, i 2/3 di questi distano solo 1-2 km. L'aria è irrespirabile, le auto passano fin sotto il cancello della scuola
Davanti alle scuole in genere è il posto peggiore dove respirare, (spesso si supera il limite di legge di 50 microgrammi/mc di PM10). Da tempo chiedo il rispetto di un'isola pedonale di almeno 50 metri dal cancello della scuola, ma invano. I bambini hanno il diritto di vivere in un ambiente sano, sicuro e non inquinato. Tutte le mattine, invece, sono obbligati ad attraversare nuvole di smog, e a fare lo slalom tra auto incolonnate o posteggiate in modo selvaggio sui marciapiedi. Il regalo più bello che possiamo fare loro, invece che infiniti giocattoli costosi, è quello di camminare e respirare in pace.
lunedì 18 gennaio 2016
Fare spesa senz'auto e senza rifiuti
Molti ci chiedono: ma come fate per le compere? Io mi stupisco di questa domanda perché non sono mai andata a fare spesa in auto, nemmeno quando 5 anni fa ancora ce l'avevo.
Noi siamo organizzati così: prendiamo latte frutta e verdura da contadini locali, biologici o "genuino clandestino" che vengono settimanalmente al mercato del contadino. Mi organizzo col carretto e vado spedita come l'olio...perché non ho problemi a cercare parcheggio, la bici la porto a mano fin dentro nel mercato, davanti la bancarella e carico la roba. Ci riforniamo tramite il gruppo d'acquisto (famiglie che fanno acquisti insieme) di cereali in sacchi grandi che ci durano dei mesi. Provengono da un contadino vicino casa nostra, che coltiva in modo assolutamente genuino. Una volta ogni 3 mesi facciamo una macchinata collettiva e andiamo a prendere i cereali e i legumi. Poi gli riportiamo i sacchi, alla volta successiva e lui li riusa...perché noi rifiutiamo anche gli imballaggi! Stessa cosa per la farina, miele e altri prodotti di prima necessità...compro tutto nei negozietti locali, vado circa una volta ogni 2-3 giorni, comprando solo l'essenziale. Sto molto attenta a comprare il più possibile senza imballaggi, portandomi contenitori e sporte da casa. Sto molto attenta a non comprare cose che vengono da lontano....perché se io vado a fare spesa in bici, ma quel prodotto ha fatto 500 km in camion...non ha molto senso...
Faccio spesa leggera e mi produco molte cose in casa: biscotti, pane, pizza, crackers, jogurt, crema spalmabile..In questo modo siamo riusciti a risparmiare, a a limitare i nostri rifiuti: solo 1 kg di RSU a testa l'anno e 1 kg di plastica!
Limitarsi fa bene alla mente, al fisico, al portafogli e all'ambiente! Quì il vademecum delle Famiglie Rifiuti Zero
Noi siamo organizzati così: prendiamo latte frutta e verdura da contadini locali, biologici o "genuino clandestino" che vengono settimanalmente al mercato del contadino. Mi organizzo col carretto e vado spedita come l'olio...perché non ho problemi a cercare parcheggio, la bici la porto a mano fin dentro nel mercato, davanti la bancarella e carico la roba. Ci riforniamo tramite il gruppo d'acquisto (famiglie che fanno acquisti insieme) di cereali in sacchi grandi che ci durano dei mesi. Provengono da un contadino vicino casa nostra, che coltiva in modo assolutamente genuino. Una volta ogni 3 mesi facciamo una macchinata collettiva e andiamo a prendere i cereali e i legumi. Poi gli riportiamo i sacchi, alla volta successiva e lui li riusa...perché noi rifiutiamo anche gli imballaggi! Stessa cosa per la farina, miele e altri prodotti di prima necessità...compro tutto nei negozietti locali, vado circa una volta ogni 2-3 giorni, comprando solo l'essenziale. Sto molto attenta a comprare il più possibile senza imballaggi, portandomi contenitori e sporte da casa. Sto molto attenta a non comprare cose che vengono da lontano....perché se io vado a fare spesa in bici, ma quel prodotto ha fatto 500 km in camion...non ha molto senso...
Faccio spesa leggera e mi produco molte cose in casa: biscotti, pane, pizza, crackers, jogurt, crema spalmabile..In questo modo siamo riusciti a risparmiare, a a limitare i nostri rifiuti: solo 1 kg di RSU a testa l'anno e 1 kg di plastica!
Limitarsi fa bene alla mente, al fisico, al portafogli e all'ambiente! Quì il vademecum delle Famiglie Rifiuti Zero
Auto democratiche?
Le auto non hanno portato più uguaglianza né più libertà nel mondo.
Hanno invece accentuato le disuguaglianze, la dipendenza e le ingiustizie a livello locale e globale. Non tutti gli abitanti della terra potranno permettersi 1 auto ogni 2 abitanti. Non solo per l'inquinamento che provoca (150 gr/Co2 per km per auto a benzina e 105 gr di Co2/Km per auto a metano)
ma anche per le materie prime nella fase di produzione delle auto. Un'auto ha uno zaino ecologico nell'atto della produzione di 25 tonnellate di materie prime. E' anche una questione di spazio. L'auto anche se ferma occupa molto spazio e necessita di sempre più strade e nuova cementificazione. Pensiamo poi al combustibile necessario: da dove viene? Non certo dal commercio equo e solidale. L'accaparramento di gasdotti e pozzi petroliferi è uno dei maggiori motivi di guerre, terrorismi e violenza nel mondo. Le auto sono un colpo anche all'economia solidale e locale: più auto in circolazione, vuol dire più capacità di spostarsi lontano per fare spesa, raggiungendo i grandi centri commerciali.
Da quando non abbiamo l'auto, io e la mia famiglia non abbiamo più messo piede nei grandi centri commerciali, comprando unicamente nei mercatini locali, nei negozietti del centro, o tramite i gruppi d'acquisto o autoproducendo. Il nostro potere d'acquisto non si è abbassato perché, pur spendendo un po' di più per la qualità dei prodotti, risparmiamo nei trasporti e puntando all'essenzialità: non compriamo mai beni di lusso, superflui, che potremmo produrre in casa, o che vengono da lontano. Solo talvolta quelli del commercio equo per il valore sociale e solidale che portano.
Vivere senz'auto è democratico, ecologico ed economico!
Hanno invece accentuato le disuguaglianze, la dipendenza e le ingiustizie a livello locale e globale. Non tutti gli abitanti della terra potranno permettersi 1 auto ogni 2 abitanti. Non solo per l'inquinamento che provoca (150 gr/Co2 per km per auto a benzina e 105 gr di Co2/Km per auto a metano)
ma anche per le materie prime nella fase di produzione delle auto. Un'auto ha uno zaino ecologico nell'atto della produzione di 25 tonnellate di materie prime. E' anche una questione di spazio. L'auto anche se ferma occupa molto spazio e necessita di sempre più strade e nuova cementificazione. Pensiamo poi al combustibile necessario: da dove viene? Non certo dal commercio equo e solidale. L'accaparramento di gasdotti e pozzi petroliferi è uno dei maggiori motivi di guerre, terrorismi e violenza nel mondo. Le auto sono un colpo anche all'economia solidale e locale: più auto in circolazione, vuol dire più capacità di spostarsi lontano per fare spesa, raggiungendo i grandi centri commerciali.
Da quando non abbiamo l'auto, io e la mia famiglia non abbiamo più messo piede nei grandi centri commerciali, comprando unicamente nei mercatini locali, nei negozietti del centro, o tramite i gruppi d'acquisto o autoproducendo. Il nostro potere d'acquisto non si è abbassato perché, pur spendendo un po' di più per la qualità dei prodotti, risparmiamo nei trasporti e puntando all'essenzialità: non compriamo mai beni di lusso, superflui, che potremmo produrre in casa, o che vengono da lontano. Solo talvolta quelli del commercio equo per il valore sociale e solidale che portano.
Vivere senz'auto è democratico, ecologico ed economico!
La città ai nostri piedi!
«Garantire l’accesso delle auto private a ogni singolo edificio nell’era dell’auto per tutti significa condannare le città all’auto-distruzione»
Lewis Mumford urbanista e sociologo statunitense (1895 - 1990)
Le buone pratiche sono da copiare!
Tratto da Repubblica
A Vienna c'è l'esperienza consolidata dell'Autofrei Siedlung di Nordmanngasse, un'area residenziale a circa 8 chilometri dal centro servita in modo perfetto dai mezzi pubblici: le circa 600 famiglie che abitano lì, al momento della firma del contratto si sono impegnate a non possedere un'auto propria, scegliendo così per gli spostamenti quotidiani i mezzi pubblici, la bicicletta o i piedi.
Lewis Mumford urbanista e sociologo statunitense (1895 - 1990)
Le buone pratiche sono da copiare!
Tratto da Repubblica
A Vienna c'è l'esperienza consolidata dell'Autofrei Siedlung di Nordmanngasse, un'area residenziale a circa 8 chilometri dal centro servita in modo perfetto dai mezzi pubblici: le circa 600 famiglie che abitano lì, al momento della firma del contratto si sono impegnate a non possedere un'auto propria, scegliendo così per gli spostamenti quotidiani i mezzi pubblici, la bicicletta o i piedi.
Troppe auto!
Troppe automobili, troppe cemento, troppe case, troppi rifiuti, troppo cibo, troppi prodotti usa e getta che non creano un mondo migliore, ma ci impediscono di avere relazioni più armoniose e distese tra noi e con gli altri esseri viventi. Invece di arricchirci ci impoveriscono. Ecco allora la scelta della “semplicità volontaria”.Nanni Salio, Centro Studi Sereno Regis
"Le auto sono necessarie". Ce lo sentiamo dire ovunque, da chiunque. Sono necessarie e la nostra scelta di vivere senz'auto è "esagerata". Ogni 100 abitanti in Italia ci sono 61 auto, cioè più di 1 ogni 2 abitanti.
Chi è esagerato?
Ci servono davvero così tante auto? O l'immensa quantità di auto in circolazione è frutto di una "disorganizzazione organizzata" di una voluta incapacità di razionalizzarne l'utilizzo?
"Le auto sono necessarie". Ce lo sentiamo dire ovunque, da chiunque. Sono necessarie e la nostra scelta di vivere senz'auto è "esagerata". Ogni 100 abitanti in Italia ci sono 61 auto, cioè più di 1 ogni 2 abitanti.
Chi è esagerato?
Ci servono davvero così tante auto? O l'immensa quantità di auto in circolazione è frutto di una "disorganizzazione organizzata" di una voluta incapacità di razionalizzarne l'utilizzo?