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lunedì 30 luglio 2018

Una città che spinge via dalle strade anziani e bambini, non è una città civile né democratica.

La scorsa settimana, a Faenza, in via Mazzini, un signore di 82 anni che pedalava in bici è stato investito da un’auto in fase di sorpasso. L’anziano è purtroppo morto dopo 2 giorni di agonia. Sono profondamente addolorata, anche perché avevo già denunciatola pericolosità di via Mazzini nel mio blog Famiglie senz’auto http://famigliesenzauto.blogspot.com/2017/06/non-li-starete-viziando-troppo-questi.html.
Qualche mese fa una ragazzina, nostra conoscente, è stata investita da un furgoncino proprio mentre andava a scuola in bici, sempre su questa via, per fortuna senza farsi troppo male.
Quando percorriamo in bici via Mazzini, dico ai miei figli di passare sul marciapiede, ma come ci ricordano i “saggi” (quanto ipocriti) cartelli voluti dall’Amministrazione comunale, “non si può andare in bici sui marciapiedi”; quindi l’unica soluzione “legale”, per ora, è quella di rischiare la vita sulla strada. Apprendo dai giornali che il comandante Ravaioli, ipotizza di rendere ciclopedonale un marciapiede, aumentandone la larghezza: spero che questi lavori siano fatti prima possibile, senza aspettare altri incidenti e altre vittime.
Fondamentale inoltre è togliere i posti auto da un lato della strada (mantenendo al massimo solo i posti riservati ai disabili davanti ospedale) e ricavarne spazio sufficiente per una ciclabile, oppure (ancor meglio) rendere tale via senso unico, in modo da ridurre il traffico.
Non solo Via Mazzini, ma tantissime altre strade sono pericolose per anziani e bambini a Faenza: ricordiamo Corso Matteotti, dove impera l’anarchia più totale: auto che parcheggiano in divieto di sosta, auto in sorpasso che invadono la corsia ciclopedonale. Anche molti dei percorsi casa scuola non sono sicuri, come abbiamo spesso denunciato (vedi Via Corbari, via Montevecchi…); per non parlare dell’anomalia di Piazzale Pancrazi, il parcheggio davanti al Parco Bucci, dove non esistono strisce pedonale, corsie ciclabili, né marciapiedi.
Per raggiungere la biblioteca comunale, in centro, bisogna strisciare contro al muro sperando che le auto non ti investano. I marciapiedi davanti le scuole o i supermercati sono spesso invasi dalle auto, obbligando carrozzine per disabili e passeggini ad assurdi slalom. Non è solo una questione di inquinamento dell’aria: è una questione di diritto allo spazio, democrazia, diritto alla mobilità sostenibile e autonoma, soprattutto per anziani, bambini, disabili. Se non si rendono le strade meno pericolose e meno trafficate dalle auto, sempre più anziani e bambini verranno disincentivati dall’andare in bici, scoraggiati a spostarsi autonomamente, preferiranno starsene rinchiusi in casa o negli ospizi, “scarrozzati” passivamente in auto, rinunciando ai loro diritti.
Una città che spinge via dalle strade anziani e bambini, non è una città civile né democratica.
Come associazioni impegnate per la mobilità sostenibile, insieme a Legambiente Lamone, stiamo preparando un documento puntuale sulle varie criticità della mobilità sostenibile a Faenza, che presenteremo a settembre.

1 commento:

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