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sabato 21 novembre 2020

Progettare la lentezza, da leggere!

 "In auto o in moto la velocità dà il peggio di sé perché tutta la nostra concentrazione di guidatori è data per mantenerla costante, se siamo noi a guidare tutto il nostro io è concentrato sulla velocità e non possiamo che obbedirle. Rinunciare all'auto per il treno può in alcuni casi allungare il tempo necessario per raggiungere la destinazione, ma in quel tempo possiamo fare altro come leggere, relazionarci con gli altri, pensare, guardare attorno." (Progettare La Lentezza, People Editore, 2020, di Paolo Pileri)

Leggevo queste frasi mentre il trenino procedeva tra i monti e pensavo che era esattamente così.


Visitare il paesaggio con treni regionali, e poi in bici o a piedi, permette di scoprire le sfumature, permette di darsi dei limiti, fare scelte e approfondire.In questo bellissimo libro Pileri ripercorre l'importanza dei percorsi lenti, dai sentieri alle ciclovie, "fili antichi ma oggi dimenticati, interrotti, spezzati. Non ci accorgiamo che quelle linee lente sono una grande opera pubblica a basso costo e ad alto rendimento." 

Paolo Pileri, professore di Progettazione e pianificazione urbanistica al Politecnico di Milano, si occupa di suolo, consumo di suolo ed effetti ambientali, e di progettazione di infrastrutture cicloturistiche. Uno studioso dalla grande capacità divulgativa, dal linguaggio poetico, dalla trascinante simpatia e solarità. Un piacere leggerlo e dialogare con lui. Un anno fa ha scritto la (bellissima) prefazione al mio libro "Vivo Senza Auto", e da allora ci siamo spesso "connessi" (causa pandemia non ci siamo ancora visti di persona!). 

L'esempio più bello di Progettare la Lentezza, è proprio VENTO, un percorso cicloturistico (non ancora completo) lungo il Po, da Torino a Venezia,  di cui Pileri è  ideatore e responsabile scientifico. Come se il Po fosse il filo di una collana e le perle  fossero tutti quei boschi castelli, monumenti, palazzi, paesini che gli stanno accanto e che si possono visitare in bici o a piedi, appunto con lentezza. 

"In un presente in cui siamo sommersi di velocità, in cui dicono che chi è veloce vince e guadagna e chi è lento rimane indietro e perde, noi sosteniamo invece che la lentezza sia una risorsa preziosa, inclusiva, rigenerativa, con la quale arrivano lavoro per i giovani, felicità per tutti ed economie sane e locali"

In Europa hanno capito che con il turismo lento si possono attirare i turisti, dovremmo imparare anche da noi a "ricucire la bellezza, rigenerare l’Italia dell’Appennino, delle campagne, dei borghi, delle montagne e delle piccole e medie città. Potrebbe diventare un progetto politico pubblico e cooperativo, visionario e concreto. Ma tutto questo non arriva per caso: va desiderato, pianificato seguendo regole, argomenti e paradigmi culturali diversi." 

La politica dovrebbe avere al centro la progettazione della lentezza, recuperando sentieri, ampliando marciapiedi, costruendo ciclabili, dentro e fuori città. Vedere la città con gli occhi di un bambino che deve andare a scuola in bici o a piedi. Mettere lui, al primo posto, e adeguare il resto. I politici, secondo Pileri, dovrebbero avere "tattica e gradualità da un lato ma anche fermezza e mancanza di deroghe dall'altro".

Non si risparmiano nel libro frecciatine alle ciclabili mal progettate e piegate al dominio dell'automobile: "spessissimo mi è capitato di pedalare su ciclabili strappate alla lunghezza del marciapede, pur di non rimuovere le auto parcheggiate nella carreggiata. Oppure si è industriati a porre divieti e ostacoli ogni qualvolta la ciclovia intercetta un banale passo carraio: si preferisce imporre al flusso lento di fermarsi migliaia di volte, piuttosto che imporre all'auto di rispettare pedone e ciclista. Due piccoli esempi per dire che anche le norme si sono piegate alle prepotenze della velocità lasciando ai poveri le briciole da contendersi."

Esempi che, letti ora dopo la nostra vittoria sulla "barriere" quasi mi commuovono: con la nostra cocciutaggine di piccole lumachine, abbiamo ottenuto una piccola  grande rivincita della lentezza. 

Insomma, uno straordinario libro, per ciclisti, camminatori, turisti lenti, amministratori, ed ogni cittadino che ha a cuore il territorio e il diritto alla lentezza.


 


Paolo Pileri – Tiene la rubrica «Piano Terra» sulla rivista Altreconomia. I suoi libri: Che cosa c’è sotto. Il suolo, i suoi segreti, le ragioni per difenderlo (Altreconomia 2015); Ciclabili e cammini per narrare territori (Ediciclo 2018); Il suolo sopra tutto (Altreconomia 2017); 100 parole per salvare il suolo (Altreconomia 2018).

2 commenti:

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    Ecco la sua E-mail : combaluzierp443@gmail.com    






























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