venerdì 18 aprile 2025

Mobilità a Genova: dal progetto degli assi di forza al servizio ferroviario, si sta costruendo il disastro: occorre un’inversione a 180°.




 Mobilità nel Ponente cittadino: tra scelte di oggi e scelte del futuro, dal progetto degli assi di forza al servizio ferroviario, si sta costruendo il disastro: occorre un’inversione a 180°.
 
Nel Ponente cittadino abbiamo l’assurdità che un ex-comune che è punto di riferimento non solo per diverse frazioni (Vesima, Crevari, Fabbriche e Fiorino) ma anche per un altro comune (Mele), spesso non è raggiunto dagli autobus in servizio urbano che lo collegano alle restanti località del Ponente genovese ed al centro città. C’è la stazione ferroviaria, ma è molto decentrata e destinata ad essere spostata a breve ancora più a levante. Gli autobus della linea 1 sono spesso in ritardo, allora, per cercare tornare a transitare in orario, il loro percorso viene limitato a punti intermedi. Si vedono molto spesso autobus con targa “Prà FS” o, in senso opposto, “via di Francia”, più raramente (ma non tanto) con targa “Pegli Lido” o “via Avio”, nonché con targa “Sestri” sia da Caricamento che da Voltri, alimentando un sentimento di esasperazione degli utenti.
A ciò si aggiunga la bassa frequenza, 1 bus ogni 8 minuti di giorno, fino a 1 ogni 20 di tarda sera, e l’eccessivo affollamento in talune ore della giornata, particolarmente critico in caso di ritardi e causa esso stesso della dilatazione del ritardo per la difficoltà a salire o scendere.
E le prospettive sono, nonostante la già negativa situazione attuale, di tutt’altro che di potenziamento del servizio.
Il progetto dei 4 assi prevede, per il Ponente, un numero di bus che non consente un aumento della frequenza. Infatti, se fossero tutti impiegati e non ci fosse sosta ai capilinea, si avrebbe una frequenza di 1 bus ogni 6 minuti, ma qualcuno deve essere mantenuto di riserva o sottoposto a manutenzione, e la sosta ai capilinea ci vuole, sia per esigenze fisiologiche degli autisti, sia per recuperare eventuali ritardi non troppo consistenti. Inoltre, se fino a Sestri prevede di utilizzare veicoli da 18m per l’asse ponente barrato in sostituzione dei veicoli da 12m attualmente impegnati sul 3, da Sestri a Voltri saranno impiegati veicoli da 18m come gli attuali, ma meno capienti per la presenza di batterie. Ma anche Sestri e Cornigliano saranno penalizzate: infatti, la prevista soppressione del 3 e l’instradamento dell’Asse Ponente per via Sampierdarena cancelleranno il collegamento con via Cantore toccando solo tangenzialmente Sampierdarena, costringendo chi debba andare ad esempio a Villa Scassi o al Campasso a cambiare bus sul ponte di Cornigliano, esposto sia allo scirocco sia alla tramontana (le cabine di attesa sono realizzate in modo tale da non proteggere dal vento, poco dalla pioggia).
Sorte ancora peggiore per chi da Coronata intenda raggiungere gli ambulatori alla Fiumara, perché il progetto dei 4 assi prevede anche che il 62 sia limitato a piazza Massena, costringendo gli utenti a transitare nel sottopassaggio e raggiungere la suddetta fermata o, per chi abbia difficoltà a scendere o salire le scale, arretrare fino all’altezza di via San Giovanni d’Acri ed aspettare l’Asse alla fermata precedente.
Anche il taglio del 63 a Campi diventa un problema per chi debba andare dal Ponente a qualche località sulla sponda destra del Polcevera; analogamente, il taglio delle frequenze previsto per la linea 53 da Sestri a Rivarolo è nefasto per chi debba spostarsi tra Valpolcevera e Ponente.
E per quanto riguarda il servizio ferroviario, l’accordo quadro fra Regione e RFI prevede che i treni Regionali Veloci (RV) siano instradarti sulla bretella di Borzoli appena essa sia collegata con le linee dalla Valpolcevera, anche quelli che attualmente fermano a Sestri; si dà così un doppio danno, per riduzione della capacità e per riduzione della frequenza, sia per chi si debba muovere tra Sestri e Voltri sia per chi si debba muovere tra Sestri, Sampierdarena e la Genova storica; costringendo inoltre i rivieraschi ad usare solo regionali lenti ovvero, per chi provenga da oltre Savona, a trasbordare a Voltri. Si aggiunga che si intende far usare i già sovraffollati treni in servizio urbano anche ai croceristi, i quali, fra l’altro, viaggiano con bagagli ingombranti.
Va poi tenuto conto che a Multedo si sono insediate recentemente diverse aziende (Esaote, Argeo Villa, Mondo Convenienza, Casa della Salute) e che vi è prevista la realizzazione di uno stabilimento per l'imbottigliamento di succhi di frutta, e che a Sestri nell’area ex Marconi sono previsti centri direzionali ed un grosso insediamento dedicato all’intelligenza artificiale, oltre al trasferimento di Ingegneria agli Erzelli. 
Diventa quindi assolutamente necessario:
  • non sopprimere il 3 (o suo eventuale futuro corrispondente in termini di denominazione/numerazione) eventualmente facendolo transitare in entrambe le direzioni da via Cantore e riportando il capolinea a Pegli Lido;
  • prevedere anche una linea bus tra Sestri e Voltri intercalata tra i bus della direttrice Ponente, che non risenta di problemi che si manifestino nel restante tratto;
  • prolungare le linee da Crevari e da Fabbriche/Fiorino fino alla nuova stazione di Voltri;
  • prevedere un bus da Rivarolo agli Erzelli via Borzoli, utile agli studenti di Ingegneria e ai visitatori e personale del futuro ospedale, ed attività correlate, sia polceveraschi sia provenienti dalla Valle Stura e un potenziamento in termini di capacità frequenza ed interscambio della linea 53 e delle altre linee bus afferenti alla linea Genova<>Acqui Terme;
  • Così come dovrebbe avvenire nel resto della città, incrementare il servizio serale e notturno dei bus, in modo che anche i turnisti (oltre a chi si muove per svago) possano tornare a casa in bus al termine del secondo turno;
E per quanto riguarda il servizio ferroviario:
  • non instradare i Regionali Veloci sulla bretella, mantenendo la fermata a Sestri Ponente;
  • aumentare il numero di treni regionali nelle ore di punta e nelle ore in cui sia previsto un notevole transito di croceristi e più in generale su tutto l’arco del servizio, non solo sul Ponente “costiero”, ma anche sulle altre direttrici collegate al Ponente, quindi anche Val Polcevera/Valle Scrivia e Valle Stura ed Orba;
  • aumentare il numero di treni regionali con servizio cadenzato anche in fascia serale, sia in direzione Savona/Ventimiglia che in direzione Sestri Levante/La Spezia, nonché nei sabati e festivi, con introduzione di servizio aggiuntivo in orario notturno/prima mattina nei fine settimana, e analoghi provvedimenti sono necessari sia sulla Genova<>Acqui Terme che sulla Genova<>Busalla/Novi Ligure.
 
Ovviamente queste nostre proposte, in parte generali in parte specifiche, vanno inserite in un contesto di profondo e complessivo ripensamento del disastroso progetto degli assi di forza, di seria progettazione di un efficiente servizio ferroviario futuro a “nodo” ultimato e di reintroduzione del sistema tranviario anche nel Ponente (oltre che nel resto della città) in sinergia con il servizio ferroviario e con il resto della rete del trasporto pubblico.
 
                                                                                                                      Genova, 17 aprile 2025

Rete Famiglie Senz'auto, Mobige, WWF Genova città metropolitana e Parents for Future.

lunedì 7 aprile 2025

Le Associazioni fanno una proposta concreta per migliorare il trasporto pubblico a Bolzaneto. Comune e AMT inerti, promettono e non mantengono

Era il 23 Giugno del 2024 quando MobìGe, Famiglie Senz’auto e Genova Ciclabile avevano scritto all’allora assessore alla Mobilità Campora, ad AMT e al Municipio V Val Polcevera sollecitando un riscontro rispetto alla proposta presentata di realizzare un punto di interscambio “europeo” a Bolzaneto tra bus, corriere e treni.

Le Associazioni erano rimaste in attesa di una sperimentazione concordata con i tecnici di AMT nell'Aprile 2023 - presente il Municipio - durante un sopralluogo sul posto effettuato proprio per illustrare e verificare la proposta.

La proposta era stata inviata ad Ottobre 2022 ed anticipata all’assessore nel Giugno 2022, grazie all'interessamento della consigliera Cristina Lodi (che ha contribuito a sviluppare l’idea in seguito al viaggio di studio in Svizzera da lei effettuato nella Primavera del 2022).

Una proposta concreta, realizzabile se non a costo zero a costo quasi zeroper rendere realmente fattibile, comodo ed efficace l’interscambio tra treno e bus a Bolzaneto. Niente di complesso, una proposta pratica, con indicazione dei piccoli interventi da mettere in campo, per far sì che chi scende dal treno trovi subito coincidenza con diversi mezzi extraurbani e urbani AMT, e viceversa; ritoccando orari, transiti e fermate dei mezzi pubblici su gomma per renderli compatibili con gli orari ferroviari e la salita e discesa dai treni nella stazione di Bolzaneto.

Una cosa che sarebbe normale non solo in molte realtà europee, ma persino, e da tempo, anche in molte realtà italiane. Cosa ci dovrebbe essere di più logico di far si che due servizi pubblici, come treno e bus, diano un servizio coordinato? Servizi, tra l’altro, in carico e finanziati dallo stesso ente Regione Liguria.

Invece la situazione è che gli orari non coincidono, l’interscambio non è nelle immediate vicinanze, e in non pochi casi non si riesce a passare da un mezzo all’altro perché o si arriva con il bus e il treno è già partito, oppure, scendendo dal treno, è il bus ad essere già partito.

Lo stesso 23 Giugno del 2024 l’ex assessore Campora aveva risposto (che non ricordava nulla) e poi, sollecitato dalla consigliera Lodi, aveva rammentato le interlocuzioni con Beltrami prima e Gavuglio poi (ex presidente e attuale presidente di AMT); e il 26 Giugno anche da un tecnico di AMT era arrivato il riscontro di riprendere in mano la proposta. Ma l'attesa è stata vana, con il politico Campora che ha lasciato l’incarico senza oltre procedere o dare mandato di procedere.

Così, nonostante sia Comune di Genova sia AMT siano stati più volte sollecitati a dare riscontro ed attuazione alla proposta non ci resta che registrare l’inerzia da parte dell’Amministrazione Comunale.

Ma non siamo stupiti del disinteresse da parte dell’attuale Amministrazione Comunale; basta vedere l’inefficienza e inadeguatezza del trasporto pubblico a Genova (al netto della propaganda sull’elettrico, su “Genova meravigliosa” e sulla gratuità); basta vedere con quanta pervicacia vengano portati avanti progetti fallimentari e devastanti come gli assi di forza e lo skymetro; basta vedere il degrado quotidiano del trasporto pubblico, con un servizio del tutto insufficiente e bus bloccati nel traffico). Si può da ciò facilmente capire quanto poco l’attuale Amministrazione abbia a cuore la mobilità, l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini che si muovono e vivono in città.

D’altronde ricordiamo ancora l’ex assessore Campora vantarsi pubblicamente (durante la campagna elettorale che lo ha portato a sedere in consiglio regionale) di aver facilitato il servizio bus extraurbano via autostrada facendo concorrenza a Trenitalia, mentre il dovere di un amministratore pubblico dovrebbe essere quello di obbligare le aziende (pubbliche, nel caso specifico AMT e Trenitalia) ambedue, ripetiamo, finanziate con soldi pubblicia lavorare in modo sinergico per fornire il miglior servizio possibile ai cittadini, ossia un servizio integrato e coordinato!

Non siamo neanche troppo stupiti dell’inerzia di AMT. L’azienda, al di là di alcuni bravi tecnici ancora rimasti, ci ha purtroppo da tempo abituati alla anteposizione delle sue proprie logiche aziendali rispetto a scelte che migliorino autenticamente il servizio (vedasi nuovamente Assi di Forza e Skymetro) attuando una politica di scollamento dalle reali necessità degli utenti. Crediamo, ad esempio, che sia l’unica azienda al mondo che abbia tolto gli orari alle fermate pensando di aver fatto una cosa all’avanguardia e non, invece, di aver procurato un danno agli utenti.

Siamo, a dire il vero, un po’ stupiti dell’inerzia del Municipio Val Polcevera che, come entità territoriale dovrebbe avere ancora più a cuore la qualità della vita dei suoi cittadini e utenti in loco, considerata tra l’altro la non certo invidiabile situazione ambientale della Valle. Come mai nessuna pressione? Nessuna iniziativa per sollecitare quanto promesso? Importa poco?

Del resto, abbiamo letto a fine Gennaio un post del suo Presidente sui cantieri in Val Polcevera, tutto rivolto al problema delle code (di automobili), dimentico della mobilità sostenibile, a cominciare dal non sostenere proposte come questa che abbiamo fatto; chissà, forse con il nodo di interscambio “europeo” che avevamo proposto ci sarebbero state un po’ meno automobili in coda…

 

Come Associazioni abbiamo fatto delle proposte concrete, fattibili, a costo minimo, per migliorare il trasporto pubblico a Bolzaneto e più in generale in Val Polcevera; tutto rimasto lettera morta!

Che dire: speriamo nella prossima Amministrazione…

 

Chi vuole essere alternativo a chi adesso fa scelte sbagliate, e quindi a questa Amministrazione Bucci – ex Bucci – Piciocchi, dovrebbe avere “nel cuore” temi come la sostenibilità, la mobilità sostenibile e il trasporto pubblico, sostenendo e rilanciando le proposte come quella fatta dalle Associazioni scriventi.

  

Genova, 20/03/2025      MobìGe – Famiglie senz’Auto - Genova Ciclabile – WWF Genova