Mobilità nel Ponente cittadino: tra scelte di oggi e scelte del futuro, dal progetto degli assi di forza al servizio ferroviario, si sta costruendo il disastro: occorre un’inversione a 180°.
Nel Ponente cittadino abbiamo l’assurdità che un ex-comune che è punto di riferimento non solo per diverse frazioni (Vesima, Crevari, Fabbriche e Fiorino) ma anche per un altro comune (Mele), spesso non è raggiunto dagli autobus in servizio urbano che lo collegano alle restanti località del Ponente genovese ed al centro città. C’è la stazione ferroviaria, ma è molto decentrata e destinata ad essere spostata a breve ancora più a levante. Gli autobus della linea 1 sono spesso in ritardo, allora, per cercare tornare a transitare in orario, il loro percorso viene limitato a punti intermedi. Si vedono molto spesso autobus con targa “Prà FS” o, in senso opposto, “via di Francia”, più raramente (ma non tanto) con targa “Pegli Lido” o “via Avio”, nonché con targa “Sestri” sia da Caricamento che da Voltri, alimentando un sentimento di esasperazione degli utenti.
A ciò si aggiunga la bassa frequenza, 1 bus ogni 8 minuti di giorno, fino a 1 ogni 20 di tarda sera, e l’eccessivo affollamento in talune ore della giornata, particolarmente critico in caso di ritardi e causa esso stesso della dilatazione del ritardo per la difficoltà a salire o scendere.
E le prospettive sono, nonostante la già negativa situazione attuale, di tutt’altro che di potenziamento del servizio.
Il progetto dei 4 assi prevede, per il Ponente, un numero di bus che non consente un aumento della frequenza. Infatti, se fossero tutti impiegati e non ci fosse sosta ai capilinea, si avrebbe una frequenza di 1 bus ogni 6 minuti, ma qualcuno deve essere mantenuto di riserva o sottoposto a manutenzione, e la sosta ai capilinea ci vuole, sia per esigenze fisiologiche degli autisti, sia per recuperare eventuali ritardi non troppo consistenti. Inoltre, se fino a Sestri prevede di utilizzare veicoli da 18m per l’asse ponente barrato in sostituzione dei veicoli da 12m attualmente impegnati sul 3, da Sestri a Voltri saranno impiegati veicoli da 18m come gli attuali, ma meno capienti per la presenza di batterie. Ma anche Sestri e Cornigliano saranno penalizzate: infatti, la prevista soppressione del 3 e l’instradamento dell’Asse Ponente per via Sampierdarena cancelleranno il collegamento con via Cantore toccando solo tangenzialmente Sampierdarena, costringendo chi debba andare ad esempio a Villa Scassi o al Campasso a cambiare bus sul ponte di Cornigliano, esposto sia allo scirocco sia alla tramontana (le cabine di attesa sono realizzate in modo tale da non proteggere dal vento, poco dalla pioggia).
Sorte ancora peggiore per chi da Coronata intenda raggiungere gli ambulatori alla Fiumara, perché il progetto dei 4 assi prevede anche che il 62 sia limitato a piazza Massena, costringendo gli utenti a transitare nel sottopassaggio e raggiungere la suddetta fermata o, per chi abbia difficoltà a scendere o salire le scale, arretrare fino all’altezza di via San Giovanni d’Acri ed aspettare l’Asse alla fermata precedente.
Anche il taglio del 63 a Campi diventa un problema per chi debba andare dal Ponente a qualche località sulla sponda destra del Polcevera; analogamente, il taglio delle frequenze previsto per la linea 53 da Sestri a Rivarolo è nefasto per chi debba spostarsi tra Valpolcevera e Ponente.
E per quanto riguarda il servizio ferroviario, l’accordo quadro fra Regione e RFI prevede che i treni Regionali Veloci (RV) siano instradarti sulla bretella di Borzoli appena essa sia collegata con le linee dalla Valpolcevera, anche quelli che attualmente fermano a Sestri; si dà così un doppio danno, per riduzione della capacità e per riduzione della frequenza, sia per chi si debba muovere tra Sestri e Voltri sia per chi si debba muovere tra Sestri, Sampierdarena e la Genova storica; costringendo inoltre i rivieraschi ad usare solo regionali lenti ovvero, per chi provenga da oltre Savona, a trasbordare a Voltri. Si aggiunga che si intende far usare i già sovraffollati treni in servizio urbano anche ai croceristi, i quali, fra l’altro, viaggiano con bagagli ingombranti.
Va poi tenuto conto che a Multedo si sono insediate recentemente diverse aziende (Esaote, Argeo Villa, Mondo Convenienza, Casa della Salute) e che vi è prevista la realizzazione di uno stabilimento per l'imbottigliamento di succhi di frutta, e che a Sestri nell’area ex Marconi sono previsti centri direzionali ed un grosso insediamento dedicato all’intelligenza artificiale, oltre al trasferimento di Ingegneria agli Erzelli.
Diventa quindi assolutamente necessario:
- non sopprimere il 3 (o suo eventuale futuro corrispondente in termini di denominazione/numerazione) eventualmente facendolo transitare in entrambe le direzioni da via Cantore e riportando il capolinea a Pegli Lido;
- prevedere anche una linea bus tra Sestri e Voltri intercalata tra i bus della direttrice Ponente, che non risenta di problemi che si manifestino nel restante tratto;
- prolungare le linee da Crevari e da Fabbriche/Fiorino fino alla nuova stazione di Voltri;
- prevedere un bus da Rivarolo agli Erzelli via Borzoli, utile agli studenti di Ingegneria e ai visitatori e personale del futuro ospedale, ed attività correlate, sia polceveraschi sia provenienti dalla Valle Stura e un potenziamento in termini di capacità frequenza ed interscambio della linea 53 e delle altre linee bus afferenti alla linea Genova<>Acqui Terme;
- Così come dovrebbe avvenire nel resto della città, incrementare il servizio serale e notturno dei bus, in modo che anche i turnisti (oltre a chi si muove per svago) possano tornare a casa in bus al termine del secondo turno;
- non instradare i Regionali Veloci sulla bretella, mantenendo la fermata a Sestri Ponente;
- aumentare il numero di treni regionali nelle ore di punta e nelle ore in cui sia previsto un notevole transito di croceristi e più in generale su tutto l’arco del servizio, non solo sul Ponente “costiero”, ma anche sulle altre direttrici collegate al Ponente, quindi anche Val Polcevera/Valle Scrivia e Valle Stura ed Orba;
- aumentare il numero di treni regionali con servizio cadenzato anche in fascia serale, sia in direzione Savona/Ventimiglia che in direzione Sestri Levante/La Spezia, nonché nei sabati e festivi, con introduzione di servizio aggiuntivo in orario notturno/prima mattina nei fine settimana, e analoghi provvedimenti sono necessari sia sulla Genova<>Acqui Terme che sulla Genova<>Busalla/Novi Ligure.
Ovviamente queste nostre proposte, in parte generali in parte specifiche, vanno inserite in un contesto di profondo e complessivo ripensamento del disastroso progetto degli assi di forza, di seria progettazione di un efficiente servizio ferroviario futuro a “nodo” ultimato e di reintroduzione del sistema tranviario anche nel Ponente (oltre che nel resto della città) in sinergia con il servizio ferroviario e con il resto della rete del trasporto pubblico.