martedì 28 dicembre 2021

Il Consiglio Comunale di Bologna approva il Passante di Mezzo. Tradimento degli (ex) ambientalisti


Il consiglio comunale di Bologna di ieri,
ha approvato la delibera urbanistica per l’allargamento del Passante di Mezzo. Un'austrostrada-tangenziale in mezzo alla città, già molto inquinante, verrà ampliata da 12 corsie a 18 corsie nel tratto più largo, per "fluidificare il traffico" perennemente intasato.



 Approvato coi voti di PD, Coalizione Civica, 5 Stelle e lista Conti, voti contrari dei Verdi e della destra.

Credo sia stato un punto di non ritorno per la sinistra e anche per quegli ex attivist* ex ambientalist* fagogitat* dalla politica.

Invito chi vuole approfondire a visitare questo sito https://lotteambientalibolognesi.noblogs.org/ e la petizione https://chng.it/4PLYDn8sKt

Qui il video https://www.youtube.com/watch?v=z__AjcWaEEM&t=16673s

Ecco una mia sintesi "commentata": 

mercoledì 8 dicembre 2021

Il gruppo Famiglie senz'auto contro il Green Pass sui mezzi pubblici

Come gruppo Famiglie senz'auto,

vorremmo esprimere una sincera preoccupazione riguardo all'introduzione del green pass sui mezzi pubblici, anche per minori.

Senza entrare in merito alla discussione sui vaccini, (nel nostro gruppo ci sono persone vaccinate e non), siamo profondamente preoccupati perché l'obbligo del GP e la preannunciata militarizzazione delle stazioni, avrà come effetto quello di escludere tante persone da treni, bus, metro.

Mezzi pubblici che sono a tutti gli effetti servizi di base (necessari per esercitare un basilare diritto umano), tanto quanto lo sono le poste, le banche, i negozi di alimentari...


Saranno impossibilitati a muoversi soprattutto quelli che (per qualsiasi motivo non vaccinati) non hanno auto e non hanno abbastanza soldi per continui tamponi. Un provvedimento classista e discriminatorio anche verso i migranti vaccinati con vaccini non occidentali, non riconosciuti e quindi senza GP.

lunedì 6 dicembre 2021

No al Green Pass sui mezzi pubblici!

Dal mio blog sul Fatto Quotidiano: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/25/green-pass-sono-sconcertata-imporlo-sui-mezzi-pubblici-per-me-e-un-ricatto/6405294/



 Sono profondamente sconcertata dall’ultimo decreto che introduce una ulteriore stretta discriminatoria tra chi è vaccinato e chi non lo è (scelta ancora legale). Si introduce il Green Pass anche nei mezzi pubblici essenziali, quelli basilari, quelli che dovrebbero restare accessibili a tutti. Quelli che in una società più giusta andrebbero resi perfino gratuiti. Dal 6 dicembre anche i mezzi pubblici di base (treni regionali, bus e metro), saranno accessibili solo a chi possiede il green pass, e chi non lo ha resta a terra. Chi non è vaccinato è costretto a pagare, oltre al biglietto, anche il tampone (8 euro per minori, 15 per adulti), con tutta la trafila di prenotazioni, ricerca di un buco nelle farmacie intasate… e questo ogni 48 ore. In molti paesini dell’entroterra non tutte le piccole farmacie fanno i tamponi (le farmacie non sono obbligate a fare i tamponi). “Siamo la maggioranza di vaccinati, cavoli vostri”. Sento già le risposte. Eppure una democrazia si vede anche da come tratta le minoranze. Minoranze non necessariamente barbare e criminali. 

lunedì 5 luglio 2021

Da Faenza a Montepulciano, al Lago Trasimeno, e ritorno a Faenza! (in treno)

 Questi giorni siamo stati a Montepulciano in occasione della presentazione dei miei libri!


Invitati dalla fantastica Maria Stuart, che ci ha ospitato nella sua bellissima Residenza Stuart! Appartamenti storici ristrutturati con tutti i crismi della bioedilizia e risparmio energetico, (premio Legambiente) con tanto di giardino aromatico e fiorito (dove abbiamo visto insetti mai visti! come la farfalla sfinge o anche detta sfinge colibri)

martedì 29 giugno 2021

MotorValley o SmogValley?

 

E mentre il clima è sempre più rovente (un po' ovunque in Italia si superano i 40 gradi), è deprimente vedere come si spendano così tanti soldi pubblici (europei) per promuovere auto di lusso, facendole parcheggiare sulle piazze e correre sui parchi pubblici in una delle regioni più inquinate d'Europa. È esattamente un mondo alla rovescia.

lunedì 14 giugno 2021

Le nostre vacanze senza auto, alle Cinque Terre #Levanto!

Ecco una breve descrizione della nostra vacanza a Levanto! Una vacanza semplice e immersa nella natura, con sentieri capillari, e treni frequenti, perfetta per chi vuole muoversi senza auto!




Incantevoli paesini, col mare davanti e la montagna alle spalle. Per noi che amiamo mare e montagna, è stato davvero fantastico. Ogni giorno facevamo belle passeggiate in montagna e il pomeriggio al mare, muovendoci sempre a piedi e in treno (solo un giorno abbiamo affittato bici). 

I pittoreschi paesini delle 5 Terre sono tutti collegati da regionali frequentissimi. Una ciclabile collega Levanto a Framura (a nord), passando nell'antico tracciato ottocentesco.

La stessa stazione di Levanto è dentro al paese, e la linea è ben collegata a Milano, La Spezia, Firenze. Da Levanto a Manarola, Vernazza, Corniglia, Bonassola, RioMaggiore, ci sono treni regionali continui e comodissimi. Si possono anche fare abbonamenti. Da ogni paesino partono innumerevoli sentieri CAI. Fate sempre riferimento alla cartina 1:25.000 per i sentieri in montagna, la trovate nelle librerie della zona!

martedì 8 giugno 2021

Cosa c'è dietro un'auto? I danni della motorizzazione privata

L'Italia è invasa dalle auto, 39 milioni, senza contare tir, furgoni e moto. 
Sono ovunque. Una ogni patentato, 2 auto ogni 3 persone (neonati compresi). Siamo il paese più motorizzato d'Europa. 
Occorre diminuire il loro numero, liberare spazi, risparmiare vite! 
Meno auto, lente, condivise ed elettriche. La strada deve essere destinata in maggior parte a pedoni, ciclisti, mezzi pubblici elettrici. 
Perché?
Ecco 7 motivi! 

FURTO DI VITE UMANE



Quando guidi un’automobile ricordati che hai tra le mani un’arma. Basta una distrazione, ed è fatta. Hai ucciso un uomo, una donna, un bambino. La sua velocità, la sua potenza non lasciano scampo, in caso di collisione. Il paradosso è che l’auto uccide soprattutto chi veloce non va, pedoni e ciclisti urbani,
utenti che subiscono la velocità altrui e la pagano sulla loro pelle. In tutto il mondo si calcolano oltre un milione di morti all’anno sulle strade. Nel 2019 in Italia ci sono stati 172.183 di "incidenti stradali" con lesioni a persone in Italia, causati nella quasi totalità di casi dai comportamenti sbagliati e dalla "distrazione" degli automobilisti. 
3.173 vittime (morti entro 30 giorni dall'evento) e 241.384 feriti (-0,6%)
Nel mondo gli incidenti stradali fanno strage di bambini. In Europa gli incidenti stradali sono la prima causa di morte in assoluto, per i bambini in età scolare (da 5 a 14 anni, dati OMS). 
Dati terrificanti, tragedie assurde, evitabili: le auto devono essere usate molto meno,  RIDOTTE IN NUMERO E IN VELOCITA'. Perché creare auto che possono andare oltre i 180 km orari, perché elogiare la loro velocità, accelerazione e potenze, se è proprio la VELOCITA' che UCCIDE?  

FURTO DI ARIA E SALUTE



Ossidi di azoto (NOx), emessi soprattutto dai motori diesel, i composti organici volatili (VOC), polveri sottili....ecco i "rifiuti" dei tubi di scarico ma anche dei freni e delle gomme, che noi ci respiriamo. Vari studi internazionali, riportati da The Lancet, riferiscono un collegamento tra esposizione a smog causato dal traffico urbano e insorgenza dell’asma nei bambini. In epoca di Covid, dovremmo tenere cari i nostri polmoni! Respirare biossido di azoto e altri inquinanti
aumenta inoltre la probabilità di patologie come cancro e diabete. In Italia ogni anno ci sono 60.000 vittime a causa del particolato fine, 20.500 vittime per biossido di azoto, mentre l’ozono troposferico provoca 3.200 vittime. 
L’auto ci ruba salute non solo perché ammorba l’aria, ma anche perché ci rende sedentari! In Italia complessivamente, il 45,1% dei maggiorenni è in eccesso ponderale, quasi uno su due: una delle
percentuali più alte in Europa! Anche i bambini sono sedentari, e 1 su 3 sono sovrappeso o obesi. Accompagnare i bambini a scuola in auto è una pessima abitudine italiana. Pediatri, pedagogisti e psicologi sono preoccupati, i bambini hanno bisogno di muoversi sperimentare prima possibile la mobilità autonoma. Scarrozzarli sempre in auto fa male al loro fisico e alla loro crescita psichica (oltre che inquinare l'aria che i loro polmoni respirano!). Basta genitori Taxi!






FURTO DI SPAZIO E DI BELLEZZA

Un’automobile occupa spazio anche quando è ferma: il 50% del
suolo delle città è dedicato a strade, parcheggi, stazioni di servizio. Anche i marciapiedi sono spesso occupati dalle auto! Lo spazio di gioco e movimento per i bambini, è sempre più risicato. 



A causa delle auto, si costruiscono sempre più strade, autostrade, superstrade, distributori di benzina, parcheggi, che a loro volta attirano auto. Oltre a rubare spazio, le auto rubano anche la bellezza del paesaggio. Avete mai pensato a quanto sono brutti i parcheggi? Avete mai che sfregio al paesaggio sono queste colate di cemento anonime? Queste scacchiere di lamiera? 

Parcheggio sul golfo, Monterosso, Cinque Terre


FURTO DI DEMOCRAZIA E DI PACE

Le grandi multinazionali del petrolio distruggono l’ambiente e soffocano la democrazia nei paesi dove si insediano: Shell, Total, Eni, Repsol, Bp, Chevron, Exxon Mobile, sono solo alcuni dei grandi
nomi che estraggono petrolio e ci riforniscono di benzina. Non esistono
“distributori etici”! Guerre e terrorismo sono spesso e volentieri per lo più causati e alimentati dal petrolio e dal metano. 



Il furto di pace è anche interiore: nel traffico urbano, la “scatola di latta” si trasforma in una pentola a pressione, dove il guidatore non riesce a scaricare, in nessun modo, la sua tensione (la sedentarietà forzata fa male al fisico e all'umore). Così tra traffico, code, clacson, semafori, diventa sempre più aggressivo e prepotente, mettendo a rischio la propria e altrui incolumità.



FURTO DI ENERGIA

Di tutta l’energia primaria utilizzata nel mondo, circa il 30% è destinata ai trasporti: per spostare un uomo del peso di 70/80kg, con l’auto, si arriva a spostare una tonnellata e più di ferraglia. Visto che l’auto trasporta in media solo 1,5 persone, e copre nel 75% dei casi percorsi di breve raggio (sotto ai 10 km) l’auto è uno dei mezzi che dissipa energia nel modo più assurdo e inefficiente.


FURTO DI CLIMA

Le emissioni climalteranti del settore trasporti sono pari al 27% e, a differenza di altri settori, non fanno che crescere. Il settore dei trasporti è quindi quello che più di ogni altro rischia di mettere in crisi gli Accordi di Parigi. Il 70% delle emissioni nel settore trasporti in Europa sono dovute al trasporto su strada, il 13,4% al trasporto aereo ed il 13,6% al trasporto marittimo, in misura minima
le ferrovie (0,5%). Il 60,7% delle emissioni su strada sono provocate dalle auto, il resto da furgoni, Tir e moto. Anche l’efficienza energetica delle nuove auto ha subito un rallentamento. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, nel 2017 le nuove auto hanno emesso una media di 0,4 grammi di CO2 in più
rispetto a quelle immatricolate nell’anno precedente. Le auto sono sempre più grandi, consumano di più e anche i filtri non aiutano a diminuire la CO2. Secondo Legambiente, per rispettare gli accordi di Parigi e rimanere entro gli 1,5 gradi centigradi, dobbiamo puntare ad avere nel 2030 meno
della metà delle auto attuali.


FURTO DI MATERIE PRIME

Le auto sono divoratrici di microprocessori, alluminio, acciaio, plastica. Vari impianti durante la pandemia hanno rallentato la produzione per la scarsità di microprocessori, a causa della forte concorrenza dell’industria elettronica, informatica e medicale (forte richiesta di apparecchi medicali e di pc e tablet per telelavoro e didattica a distanza)Questo ci fa capire una cosa. Le materie prime non sono infinite, dobbiamo fare una scala di priorità. Sono più importanti gli apparecchi medici, la comunicazione, o è più importante avere 3 auto a famiglia? 

Miniera di litio

Neppure le auto elettriche non ci salveranno. Basti allargare lo sguardo a quel che succede in Bolivia, Cile, Argentina, ma anche Portogallo, nelle nuove frontiere dell'estrattivismo di litio necessario per la ricarica delle batterie delle auto. Spesso senza valutazione di impatto ambientale, portando via terre e acqua a chi ci vive, devastando boschi e intere montagne con cave a cielo aperto...Certo, se volessimo sostituire il parco auto circolante con auto elettriche, e magari spingere per aumentare ancora più il tasso di motorizzazione, se tutti i cinesi e indiani volessero tante auto come noi, si aprirebbero sempre più devastanti scenari.

Non dobbiamo solo buttare meno CO2 in atmosfera, ma anche estrarre meno materie prime dal sottosuolo. Il riciclo del litio è possibile ma non risolve tutto. I tassi di recupero fissati dall'UE sono per il litio troppo bassi 35% al 2026 e 70% al 2030. È inoltre un riciclo energivoro, come ogni riciclo. Meglio ridurre, che riciclare!



FURTO DI SOLDI E TEMPO

Dietro un’auto si spendono circa tra i 4mila e gli 8mila euro all’anno, a seconda del modello e dell’alimentazione scelta. Sono in media 600 euro al mese, calcolando carburante, assicurazione, manutenzione, eventuali multe, parcheggi, bollo (che resta comunque una delle voci di spesa più basse) oltre ovviamente al costo di acquisto rateizzato. Più di mezzo stipendio che se ne va!
Che senso ha lavorare per pagarsi l'auto con cui andare al lavoro? Non conviene andare al lavoro in bici o in treno e lavorare anche meno?

Alla fine dei giochi, non conviene forse vivere senza auto, oppure con meno auto o almeno riducendone l'uso solo a tragitti impossibili a piedi, bici e mezzi pubblici? 
I governanti non dovrebbero forse incentivare questo stile di vita, finanziare solo trasporti alternativi all'auto privata anziché ospitare Motorshow e rendere gratuiti parcheggi?




Ecco le associazioni che hanno organizzato il #MIMO2021 #Carfree Show

Legambiente Lombardia Onlus
Legambici - Legambiente per la mobilità attiva e la ciclabilità APS Milano
Circolo Legambiente A.Langer Monza
Genitori Antismog APS
Rete Vivinstrada
MobiGe - Genova
Cittadini per l'Aria
Bike to School
FIAB Milano Ciclobby
Extinction Rebellion Milano
Ciclisti Urbani Rimini
Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova
Massa Critica Genova
Rinascimento Genova
Massa Marmocchi Milano
Vas Verdi ambiente e società
Coordinamento BiciPace
Fiab MonzainBici
Ecodallecitta.it
Campagna Strade Scolastiche
Comitato Parco di Monza
Comitato "Villa Reale è anche mia"
Greenpeace Italia
Associazione Salvaiciclisti Roma APS
Kyoto Club
AMoDo - Alleanza Mobilità Dolce
Ciclostile - ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno di Trento
Fridays for Future Milano
Fondazione Luigi Guccione Onlus
Marco Pietrobono Onlus
AIFVS Associazione Vittime della Strada
hub.MAT APS
Fondazione Michele Scarponi Onlus

#MIMO2021 #CARFREESHOW!

MILANO 2021: AUTOSALONE O CITTÀ DELLE PERSONE?





36 associazioni e comitati contro le modalità scelte per l'organizzazione del Milano Monza Open-Air Motor Show: "Manifestazione anacronistica, occorre diminuire il tasso di motorizzazione privata, non incentivarla"
🌏Nonostante numerosi rinvii causa Covid, dal 10 al 13 giugno 2021 a Milano e a Monza si terrà il Milano Monza Open-Air Motor Show, con decine di auto in esposizione lungo 3 Km di vie pedonali, da San Babila attraverso Piazza Duomo, perfino intorno alla cattedrale, per arrivare al Castello Sforzesco.
🚘🚘🚘Le oltre 100 automobili e motociciclette esposte, si legge sul sito web dell’evento, presenteranno dei “QR code posti su ogni pedana che permetteranno agli interessati di visualizzare la pagina riservata ad ogni modello, con schede tecniche, immagini, video e link per contattare le case costruttrici.”
🌎Le associazioni della società civile e gli attivisti di reti e realtà nazionali e lombarde richiamano l'attenzione dei cittadini e dell’amministrazione sulla contraddizione di ospitare e patrocinare un evento come questo: da una parte si incentiva direttamente l'acquisto dei prodotti “di oltre 50 brand costruttori”, trasformando lo spazio pubblico in un autosalone privato; dall'altra Milano tenta di promuovere la sua immagine nazionale e internazionale di città sostenibile e attenta alle esigenze di sicurezza e benessere dei cittadini di tutte le età e le abilità.

Lo smog e la scienza partecipata, intervista a Luca Boniardi

La mia intervista su Terranuova a Luca Boniardi, attivista di Massa Marmocchi Milano e ricercatore al Polimi https://www.terranuova.it/News/Ambiente/Lo-smog-che-soffoca-le-citta-i-dati-della-scienza-partecipata-e-l-appello-ad-agire
Dati preoccupanti dalla mappa delle concentrazioni di biossido di azoto a Roma e Milano realizzata con i dati raccolti durante la terza edizione (2020) della campagna di scienza partecipata “No2 Nograzie”, promossa dall'associazione Cittadini per l'Aria.
Le concentrazioni su base annua a Milano superano il limite di legge di 40 μg/m³ in oltre il 40% dei casi  Dati allarmanti anche a Roma  
Abbiamo intervistato in proposito, per approfondire la questione, Luca Boniardi, ricercatore al Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, che fa parte del comitato scientifico del progetto.
Che cosa evidenziano queste mappe?
«Queste mappe ci permettono di rendere visibile l’invisibile, cioè l'inquinamento atmosferico noto come “invisible killer”. E quello che vediamo è una situazione che per tutte le città, ma soprattutto per Milano, desta preoccupazione in quanto in molte zone spesso si supera il valore limite di legge dell’Unione Europea (e dell’Italia), cioè 40 μg/m3 medi annui, e di conseguenza la soglia identificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al di sopra della quale si cominciano a notare gli effetti del contaminante sulla mortalità della popolazione generale, cioè 20 μg/m3 medi annui».

giovedì 11 marzo 2021

Mezzi pubblici gratis per bambini e ragazzi: Bonaccini rispetti le promesse della campagna elettorale!

Nel 2018 una petizione raccolse più di 10 mila firme, chiedendo mezzi pubblici gratuiti per bambini e ragazzi. https://www.change.org/p/trenitalia-bimbi-e-ragazzi-gratis-su-treni-e-mezzi-pubblici

Una forma concreta di aiuto alle famiglie e all'ambiente, che permette di ridurre il traffico, l'inquinamento e gli incidenti, già presente in alcune regioni d'italia e paesi europei.

I bambini ed i ragazzini non lavorano e non guadagnano, perché farli pagare, disincentivando le famiglie a viaggiare con i mezzi pubblici?

Le famiglie vanno incentivate a viaggiare senz'auto! Bonaccini promise in campagna elettorale la gratuita' dei mezzi pubblici per bambini e ragazzi, ma poi di fatto la sua promessa non è stata mantenuta, o almeno solo in modo residuale, frammentato e senza capire le vere necessità delle famiglie.  

venerdì 19 febbraio 2021

Strade Scolastiche, spazio ai bambini!



Dal mio articolo sul Manifesto https://ilmanifesto.it/via-le-automobili-dalle-scuole/

L’automobile, in Italia, è ancora il mezzo di trasporto più usato per accompagnare i figli a scuola. Abbiamo un tasso di mobilità sostenibile casa scuola tra i più bassi al mondo. Secondo il report Okkio alla salute 2019, solo il 24% dei bambini va a scuola a piedi o in bici, con punte minime del 13% in Molise e altre regioni del sud e punte massime a Bolzano del 60%, città che si avvicina alle realtà più europee. (Okkio alla salute)

E così, le strade davanti alle scuole diventano un vortice di inciviltà e nervosismo, tra nuovole di gas di scarico, auto in manovra, posteggi selvaggi in doppia fila o sul marciapiede, e rischi di incidenti. I bambini imparano l'inciviltà e respirano veleni.

Nel febbraio 2018, Greenpeace ha registrato concentrazioni di biossido di azoto al di sopra della soglia stabilita dall’Oms intorno alle scuole di Torino, Milano, Palermo, Roma. Sono allarmanti anche i dati di Bologna, rilevati da Legambiente e dalla campagna Ariapesa nel 2019 davanti alle scuole. A Roma, nell'autunno 2020 i "Cittadini per l'Aria", hanno rilevato che le scuole posizionate vicino a strade trafficate arrivano a punte di 51,7 UM3 (biossido di azoto per metro cubo), molto superiori ai limiti considerari sicuri dall'OMS, (<20 UM3). Allontanandosi dal traffico anche solo di qualche centinaio di metri, i picchi si riducevano.

La storia dell'auto: 135 dopo, è ora di cambiare!

(mio articolo sul Fatto Quotidiano e tratto dal libro Vivo senza auto, MacroEdizioni, 2019)

Era il 29 gennaio 1886 quando all'Ufficio Brevetti dell'Impero Germanico fu registrata la Patent Motorwagen, prodotta dalla casa tedesca Benz & Cie: la prima auto (a 3 ruote) col motore a scoppio.

Da allora sono passati 135 anni. Siamo arrivati a quasi 2 miliardi di auto, di ogni forma e per ogni gusto, per lo più a benzina o diesel, concentrate nel nord del mondo. I mezzi a motore, su strada sono responsabili di una parte considerevole del riscaldamento globale, (circa il 22% delle emissioni europee), causano milioni di morti ogni anno nel mondo in incidenti stradali, inquinamento dell'aria e cementificazione.

Cos'è successo in questi 135 anni per renderci così schiavi dell'auto?



All'inizio del 900 a fianco delle auto a motore, iniziarono a diffondersi anche le auto elettriche, e forme di car sharing elettrico. Le auto elettriche erano facili da guidare, pulite e meno rumorose di quelle a motore. Ma poi, con la scoperta di nuovi giacimenti petroliferi, e con la catena di montaggio (Ford Model T), le auto a benzina si diffusero molto più rapdamente, scavalcando quelle elettriche e ogni altro mezzo di trasporto. Petrolieri e case automobilistiche strinsero alleanze potentissime: negli anni Trenta, la General Motors insieme alla Firestone e alla Standard Oil, comprarono tutte le compagnie di tram elettrici delle varie città americane, dismettendoli e sostituendoli con linee di bus della General Motors: questi bus, oltre che inquinanti, erano anche poco capillari e poco efficienti. Nel 1949 la Corte Federale di Chicago condannò ad una multa la GM, Firestone e la Standard Oil per cospirazione criminale e violazione delle leggi antimonopolio. Ma ormai il danno era fatto.

mercoledì 6 gennaio 2021

Da parcheggio a giardino botanico: come riqualificare Piazza delle Erbe, a Faenza.







Francesca Cappelli, giovane faentina, laureata in Architettura presso l’Università degli studi di Ferrara, ci ha raccontato la sua tesi: un progetto all'avanguardia di rigenerazione dello spazio urbano, per trasformare la centralissima "Piazza delle Erbe" da attuale parcheggio ("vera e propria ferita nel tessuto urbano") in un giardino botanico urbano. 

Piazza delle erbe oggi....


Piazza delle Erbe un domani!


Ci auguriamo che questo meraviglioso progetto sia preso in considerazione dall'amministrazione faentina che sta approvando il PUMS (piano urbano che guarda ai prossimi 10 anni). Una città è viva se sa progredire, se sa ritrovare le bellezza, se ascolta le giovani menti, se sa togliere cemento (e posti auto) per far rifiorire il verde e la cultura! 


- Francesca puoi parlarci della tua tesi?

Il titolo della mia tesi è “Hortus: uno spazio espositivo al centro della rete museale di Faenza”. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana e strategica per il centro storico di Faenza, frutto di un complesso lavoro di analisi storica e artistica.  Il progetto riguarda l'area del Palazzo del Podestà, e Piazza Martiri della Libertà, oggi meglio conosciuta come Piazza delle Erbe.


-Oggi Piazza delle Erbe è un parcheggio (e 3 volte alla settimana è destinato al mercato all'aperto). Storicamente come era?

Questo grande vuoto urbano che vediamo oggi, in realtà 80 anni fa non esisteva. Al suo posto vi era un fitto tessuto di edifici di origine medioevale, come testimoniato da cartografie storiche e foto dei primi del ‘900. Negli anni ‘30 in pieno periodo fascista, l’intero quartiere venne demolito per creare un mercato coperto. A causa però dello scoppio della seconda guerra mondiale il mercato non verrà mai realizzato andando così a creare un vuoto abbandonato e completamente privo di un carattere architettonico. È in quel momento che verrà occupato dal mercato ambulante e in seguito dalle automobili, diventando così area di parcheggio. L’obiettivo di tesi è quello di tentare di rimarginare questa ferita ancora aperta nel cuore del centro storico.


-Che cosa hai immaginato e progettato per questa piazza?

Su Piazza delle Erbe sorgerebbe un Hortus Conclusus, cioè una trama di piccoli giardini delimitati, che ricordano l’antico tessuto urbano demolito, con al centro la fontana, posizionata lì dove un tempo vi era l’antica pescheria. La storia dell’hortus conclusus ha origini molto antiche. Hortus è un termine latino (da orior, ‘nascere’). Con la regola benedettina viene suddiviso in pomaria (frutteti), viridaria (giardini con piante ornamentali) ed herbaria (giardino delle piante officinali). Il mio progetto prevede un vero e proprio museo botanico con varietà tipiche del territorio romagnolo e faentino, pensato anche per la conservazione del ricco genoma vegetale e dell’agrobiodiversità locale. All’interno del giardino sarà possibile ammirare inoltre numerose opere d’arte, soprattutto in ceramica, che si vanno a inserire nel programma del Museo all’Aperto di Faenza. Tra alberi da frutto della tradizione locale, piante aromatiche, sculture e sedute, i cittadini, i turisti, gli studenti della vicina biblioteca, troveranno un piacevole spazio di “rigenerazione umana”, nel dialogo tra natura e cultura. Accanto al Palazzo del Podestà (in cui ho ipotizzato un nuovo spazio espositivo polivalente), ho progettato una "corte ritrovata": la scala di sicurezza del Palazzo scendendo si allarga diventando una tribuna per un teatro all’aperto, insieme a varie sedute, che accolgono i visitatori del centro storico.

Come risolvere il nodo dei posti auto?  

Nel mio progetto ho scelto di dedicare gli spazi migliori alla fruizione dei cittadini, e di confinare i mezzi di trasporto in ambiente ipogeo (parcheggio sotterraneo con accanto una galleria espositiva).Il giardino botanico potrebbe esistere costruttivamente anche senza il parcheggio interrato, ma andrebbe rivisto il sistema dei parcheggi in città (problema che non ho affrontato nella mia tesi). Rimango dell’idea che occorrerà sempre di più tendere a trasformare le nostre città in luoghi virtuosi, con sistemi di mobilità efficienti ed intelligenti che ci permetteranno di superare progressivamente l’utilizzo preponderante del mezzo privato inquinante.

-Che vantaggi potrebbe avere?

Il verde urbano ha una funzione ambientale determinante nel migliorare lo stile di vita, grazie alla creazione di microclimi salutari e benefici. Osservando una carta storica del 1830 di Faenza si può notare come numerosissimi fossero gli orti sparsi dentro la cinta muraria, che oggi hanno lasciato posto a edifici o parcheggi. A questo si aggiunge la funzione ricreativa, che ha lo scopo di conferire un carattere architettonico e sociale a questa piazza. Infine una funzione didattica, che favorisce l’interesse dei giovani verso i temi dell’ecologia e della tutela del verde. Credo che l’Urbanistica debba essere al servizio dell’uomo e quindi debba tenere presente quelle che sono le sue esigenze fondamentali, in armonia con l’ambiente. 






-Se vuoi aggiungere altro...

Termino segnalando una curiosa coincidenza di cui mi sono accorta durante le ricerche storiche sull’Hortus Conclusus. Nelle celebri “Epistolae ad familiares” di Cicerone, egli scrive “Si hortum in bibliotheca habes, deerit nihil”, che significa “se accanto alla biblioteca avrai l'orto, nulla ti mancherà”. Proprio quello che avverrebbe in questo progetto, in cui accanto alla biblioteca comunale viene previsto un giardino urbano. 


(La tesi di Francesca Cappelli, in corso di Progettazione Architettonica, discussa nell'ottobre del 2019, ha ottenuto votazione 110 su 110 e lode con menzione speciale. Le tavole qui riportate sono disegnate da Francesca C. e gentilmente concesse).