giovedì 11 giugno 2020

Dateci Faenza Car Free!

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Venerdì scorso 5 giugno, con Fiab Faenza, Fridays for Future e Legambiente, in occasione dello Sciopero Globale per il Clima, abbiamo organizzato un flashmob in piazza, con le bici distese a terra, per protestare contro il traffico di auto che inquina l'aria, ammazza la gente e distrugge il clima.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone sedute e spazio all'apertoL'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto
Chiediamo all'amministrazione:
-corsie ciclabili di emergenza e doppi sensi ciclabili, togliendo se necessario posti auto, che già ora occupano troppo spazio; 
-no alle barriere sulle ciclabili che ostacolano i ciclisti e i disabili (via Marconi e via Modigliana);
-più zone pedonali e ciclabili;
-zero auto davanti alle scuole da settembre;
-che il PUMS punti a riduzione delle emissioni e della motorizzazione privata.
L'immagine può contenere: una o più persone, bicicletta e spazio all'aperto
(foto Gruppo Aula 21)
Ecco un bel discorso pronunciato da Kladi Karaj, ventenne attivista del gruppo Fridays for Future Faenza, volontario della Fiab e delle Famiglie senz'auto. Lo riporto, col suo permesso, perché mi sembra un bello stimolo per i giovani!
L'immagine può contenere: spazio all'aperto
Foto di Fabrizio Naldoni
"Chiunque abbia mai preso lezioni di teoria a scuola guida sa che il ciclista viene inserito nella macrocategoria degli utenti deboli della strada, e chiunque abbia un minimo di senso civico, di senso critico e di morale sa che bisogna agevolare e proteggere gli utenti deboli, sa che bisogna preservare spazi appositi affinché essi possano viaggiare in sicurezza. 
Qualunque persona cosciente dei danni diretti e indiretti causati dalle automobili sa che bisogna limitarne l’utilizzo e vietarlo laddove è inutile. Sembra scontato dire che bisogna dare più spazio agli utenti deboli della strada e cercare di diminuire spazi pubblici riservati a parcheggi e corsie esclusivamente per automobili, in pieno centro magari.
Ma lo vogliamo davvero?
Non voglio stare qua a fare polemica e dare sempre contro alle istituzioni, ai consiglieri comunali o ai politici, perché spesso, le loro decisioni vengono viste di buon occhio dall’utente medio della strada.
Un fatto assurdo ad esempio, è accaduto proprio qua, nella nostra città durante lo scorso periodo natalizio ( e sembra vogliano ripeterlo ancora, nel post covid).
Il comune, in accordo coi commercianti, ha permesso che i parcheggi fossero gratuiti in pieno centro storico per i clienti. Ora, ci sono tantissimi modi per aiutare i negozi del centro storico di una città ad avere più clientela, uno di questi, paradossalmente, è la completa eliminazione delle automobili all’interno del centro in questione(come già dimostrato da altre città). Non è utopia, è già stato fatto ed è più semplice di quanto sembri, la prima capitale europea ad averlo fatto è stata Oslo, capitale della Norvegia che nel 2019 ha vietato l’accesso nel centro della città alle automobili, con l’intenzione di estendere il divieto a tutta la città, e ci sta riuscendo, i piccoli negozietti di Oslo stanno aumentando il commercio perché laddove c’è più spazio per pedoni, ciclisti, skater, rollerblader ecc., e dove ci sono più panchine, alberi o fontane, la gente passa più tempo e più volentieri nel suddetto posto, ha la possibilità di godersi la città in pace senza l’inquinamento acustico provocato dalle automobili e senza respirare il loro smog, senza rischiare di essere coinvolte in un incidente potenzialmente pericoloso. Qualcuno potrebbe dirmi “ok ma Oslo è una grande città e forse giova anche al turismo, poi in Scandinavia hanno una mentalità diversa, sono più civili, più progressisti”. 
Eppure, si potrebbe dire che se ce l’ha fatta una città grande può farcela ancora meglio una città piccola. Pontevedra, città spagnola di circa 80.000 abitanti, ovvero poco più di Faenza, è una città car free. A Pontevedra sono aumentati i residenti, perché tanta gente si è trasferita in questa cittadina dove la qualità della vita è ottima, è diminuito l'inquinamento dell'aria e acustico, diminuite le emissioni di CO2, azzerati i morti per strada, è anche aumentato il numero di persone che fa acquisti nei vari negozietti delle città, perché se non puoi avere l’automobile utilizzi il denaro per altro, sono aumentati i meccanici di bici, sono aumentati i dipendenti pubblici e i giardinieri. 
Come in ogni rivoluzione qualcuno ha perso lavoro ma se n’è ricreato immediatamente altro, è una rivoluzione giusta, sicura ed ecologica. Perché volere la riduzione, e ove possibile l’eliminazione, dell’automobile non significa essere estremisti, significa essere dotati di senso civico e di senso critico, perché non è estremista voler evitare 3.400 morti ogni anno sull’asfalto, non è estremista voler evitare che ci sia altro inquinamento atmosferico e inquinamento acustico nelle nostre città." (Kladi Karaj)

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