La Fondazione Luigi Guccione Onlus, che ha ideato la canzone, è nata per proteggere ed assistere le vittime della strada e del sistema della mobilità.
Fa parte della Federazione Europea delle vittime della strada (www.fevr.org) e dell'International Road Victims Partnership's (www.irvp.org). Abbiamo intervistato il suo fondatore, Giuseppe Guccione, fratello di Luigi, morto sulla strada.
L: Come vi
è venuta l'idea di questa canzone e con chi l'hai realizzata?
G: Un anno fa al matrimonio di mia figlia Giulia, 18 giugno
2017, dopo il pranzo in un agriturismo su una collina di Cesena, osservo mia
nipote Gioia ed il suo amico Pietro seduti tra gli ulivi guardare il mare. Niente traffico, aria
pulita, tranquilli a parlare...
Ho parlato con Gioia e
mia figlia e poi Gioia ha realizzato dei disegni sul tema.Quando abbiamo scritto una guida per i diritti dei bambini
in movimento molte delle cose le ha suggerite lei parlando con me e con sua
mamma.
Abbiamo avviato 5 mesi
dopo un lavoro importante ed abbiamo iniziato ad elaborare un progetto per “Una
città dei bambini e delle bambine in movimento” ed una “Carta” dei loro diritti. A
Torino col Comune in un incontro con
centinaia di bambini delle scuole della città col Sindaco Chiara Appendino,
insegnanti e genitori. Domenica 19 novembre 2017.
Ne ho parlato poi al
mio amico Andrea Peruzzi (già batterista dei Negrita) e poi con Paolo Riviera (Riccardo Aglietti).
Abbiamo coinvolto tutto
il Gruppo Paolo Riviera Band (con Pamela Aglietti, voce, Marco Bertini Giga,
basso, Andrea Peruzzi, percussioni, Massimo Nuti, chitarra elettrica).