domenica 18 giugno 2017

"Non li starete viziando troppo, questi marmocchi in bici?"

Faenza, giugno 2017: per arrivare dal parco Bucci di Faenza alla Biblioteca comunale in bici con i bimbi è un'impresa, le strade della cultura sono diventate strade di inciviltà, causa mobilità insostenibile. Ci sarà anche il greengobus, ma per chi vuole andare in bici, non c'è spazio. 
Lungo Via mazzini davanti l'ospedale, non ci sono piste ciclabili, le auto sono parcheggiate restringendo la carreggiata, le auto a doppio senso che ti sorpassano. 
Con tre bimbi, di cui uno di soli 4 anni autonomo nella sua biciclettina, non me la sentivo di andare sulla strada e siam passati sul marciapiedi, pianino pianino per non disturbare i pedoni. 
Entri nel centro storico, ti credi salvo, in quanto inizia la piccola zona pedonale che il comune è riuscito a strappare all'ira dei commercianti. Ma appena finita la piazza principale, appena dietro, c'è Via Manfredi (la stradina davanti la biblioteca) e lì torna l'incubo. Dobbiamo schivare auto davanti e dietro, che entrano e escono da piazza delle erbe...
 Davanti la sala ragazzi non ci sono marciapiedi, rallentatori, lì davanti è pericolosissimo, a volte delle auto hanno anche buttato giù i paletti protettivi del portone...per fortuna non c'era nessun bimbo che usciva....ma ogni volta non si sa a chi può toccare...
Per parcheggiare non troviamo rastrelliere, davanti alla biblioteca tutte le bici sono appoggiate al muro, poi troviamo le 3 rastrelliere accatastate una sopra l'altra per far posto alle auto (notare che fino a poco tempo fa erano disposte allineate, poi evidentemente qualcuno ha detto che eran troppe, e davan fastidio alle auto).
Così ripartiamo per casa e facciamo via Matteotti: lì auto parcheggiate a destra, (anche in divieto di sosta), auto che ci sorpassano a sinistra invadendo la pista ciclabile...arrivo con tutti e 3 sani e salvi, sudata fradicia, e scrivo indignata a vigili e amministrazione, l'ennesima segnalazione, uguale a quella di un mese fa, di due mesi fa...che almeno il con la scusa del PUMS(piano urbano mobilità sostenibile) qualcuno ascolta? ma entro quando?vogliamo aspettare una disgrazia?
Con Fiab, Legambiente e Salvaiciclisti scriviamo un comunicato al quale la Confesercenti risponde come al
solito, con estremo, ottuso cinismo:
1- si paragonano bici, pedoni e auto, facendo di tutta l'erba un fascio... quando nei paesi civili è risaputo che va incentivata la moblità dolce (pedoni e ciclisti) e i mezzi pubblici, mentre va disincentiva la mobilità motorizzata privata, proprio per ridurre gli incidenti e migliorare la viabilità e la qualità del tessuto urbano (anche commerciale).
2- secondo la Confesercenti basterebbe un cartello di 30 km all'ora per garantire sicurezza davanti la Biblioteca: non servono dunque dossi, marciapiedi, attraversamenti pedonali, nè tantomeno, (non sia mai) la chiusura della via. Ma a parte il fatto che difficilmente un'auto rispetta il limite, solo perchè un cartello glielo dice...poi immaginiamoci un bimbetto di 3 anni che esce correndo dalla sala ragazzi, il cui portone si apre sulla strada. Se un'auto o un furgone vanno anche solo a 30 km all'ora, e non vedono il bambino, quel bambino come se la caverà? Bene, malino, o malissimo? Ma certo, sottintende la Confesercenti, la colpa non è dell'auto, ma della mamma che non lo teneva abbastanza legato.
La colpa degli incidenti, infatti, dice Confesercenti, è spesso e volentieri degli utenti deboli che non rispettano il Codice della Strada e ostacolano il passaggio degli utenti forti. 
D'altra parte la Confesercenti è coerente, poco tempo fa ribadiva che non si può pretendere di crescere i bambini in isole felici, che non si può pretendere di camminare e girare in bici in tutta sicurezza, che queste creature devono imparare a stare al mondo...
In effetti, non li staremo viziando troppo, questi marmocchi in bici?
 😵😵