venerdì 19 febbraio 2021

Strade Scolastiche, spazio ai bambini!



Dal mio articolo sul Manifesto https://ilmanifesto.it/via-le-automobili-dalle-scuole/

L’automobile, in Italia, è ancora il mezzo di trasporto più usato per accompagnare i figli a scuola. Abbiamo un tasso di mobilità sostenibile casa scuola tra i più bassi al mondo. Secondo il report Okkio alla salute 2019, solo il 24% dei bambini va a scuola a piedi o in bici, con punte minime del 13% in Molise e altre regioni del sud e punte massime a Bolzano del 60%, città che si avvicina alle realtà più europee. (Okkio alla salute)

E così, le strade davanti alle scuole diventano un vortice di inciviltà e nervosismo, tra nuovole di gas di scarico, auto in manovra, posteggi selvaggi in doppia fila o sul marciapiede, e rischi di incidenti. I bambini imparano l'inciviltà e respirano veleni.

Nel febbraio 2018, Greenpeace ha registrato concentrazioni di biossido di azoto al di sopra della soglia stabilita dall’Oms intorno alle scuole di Torino, Milano, Palermo, Roma. Sono allarmanti anche i dati di Bologna, rilevati da Legambiente e dalla campagna Ariapesa nel 2019 davanti alle scuole. A Roma, nell'autunno 2020 i "Cittadini per l'Aria", hanno rilevato che le scuole posizionate vicino a strade trafficate arrivano a punte di 51,7 UM3 (biossido di azoto per metro cubo), molto superiori ai limiti considerari sicuri dall'OMS, (<20 UM3). Allontanandosi dal traffico anche solo di qualche centinaio di metri, i picchi si riducevano.

La storia dell'auto: 135 dopo, è ora di cambiare!

(mio articolo sul Fatto Quotidiano e tratto dal libro Vivo senza auto, MacroEdizioni, 2019)

Era il 29 gennaio 1886 quando all'Ufficio Brevetti dell'Impero Germanico fu registrata la Patent Motorwagen, prodotta dalla casa tedesca Benz & Cie: la prima auto (a 3 ruote) col motore a scoppio.

Da allora sono passati 135 anni. Siamo arrivati a quasi 2 miliardi di auto, di ogni forma e per ogni gusto, per lo più a benzina o diesel, concentrate nel nord del mondo. I mezzi a motore, su strada sono responsabili di una parte considerevole del riscaldamento globale, (circa il 22% delle emissioni europee), causano milioni di morti ogni anno nel mondo in incidenti stradali, inquinamento dell'aria e cementificazione.

Cos'è successo in questi 135 anni per renderci così schiavi dell'auto?



All'inizio del 900 a fianco delle auto a motore, iniziarono a diffondersi anche le auto elettriche, e forme di car sharing elettrico. Le auto elettriche erano facili da guidare, pulite e meno rumorose di quelle a motore. Ma poi, con la scoperta di nuovi giacimenti petroliferi, e con la catena di montaggio (Ford Model T), le auto a benzina si diffusero molto più rapdamente, scavalcando quelle elettriche e ogni altro mezzo di trasporto. Petrolieri e case automobilistiche strinsero alleanze potentissime: negli anni Trenta, la General Motors insieme alla Firestone e alla Standard Oil, comprarono tutte le compagnie di tram elettrici delle varie città americane, dismettendoli e sostituendoli con linee di bus della General Motors: questi bus, oltre che inquinanti, erano anche poco capillari e poco efficienti. Nel 1949 la Corte Federale di Chicago condannò ad una multa la GM, Firestone e la Standard Oil per cospirazione criminale e violazione delle leggi antimonopolio. Ma ormai il danno era fatto.